
NOVARA – 19-08-2020 - Un recente resoconto
fornito dall’Istat sulla mortalità nei comuni della provincia di Novara nel corso del primo semestre del 2020 mette in luce alcune differenze che riflettono un verosimile diverso impatto della letalità da Covid-19 sul territorio novarese. Nell’insieme degli 81 comuni (su 87) per i quali Istat fornisce i singoli dati – e che comunque includono quasi l’intera popolazione della provincia (97%) – il numero di morti nei primi sei mesi del 2020 è stato di 2.634 unità con un aumento del 22,6% rispetto alla media nello stesso periodo del triennio 2017-2019. Ciò che tuttavia sembra importante sottolineare è come tale aumento non sia stato affatto uniforme su tutto il territorio provinciale. Ci sono infatti ben 25 comuni, pari a circa il 30% del totale, per i quali la mortalità nel primo semestre del 2020 risulta essere, nonostante l’effetto Covid-19, inferiore a quella del precedente triennio. In tale ambito si rilevano i casi eclatanti di una riduzione del numero dei morti superiore al 50% in corrispondenza di quattro piccoli comuni (Vinzaglio, Cavaglietto, Boca e Nibbiola).
Si osserva un calo significativo anche per realtà comunali di più ampio rilievo: la città di Arona, dove la frequenza di decessi è scesa del 10%, ne fornisce il più valido esempio. E proprio il Comune di Arona ha reso noto la relazione Istat sottolineando la propria anomalia positiva. Per altro, va anche sottolineato come attorno ad Arona sia presente un grappolo consistente di quei 25 comuni “virtuosi” che nel novarese hanno sperimentato una riduzione del numero dei morti. Ci si riferisce, in particolare, a un territorio che comprende quasi tutti i comuni confinanti con Arona: si va da Meina (con il 42% di morti in meno) a Oleggio Castello (-7%), Paruzzaro (- 29%) sino a Comignago (-18%) con un’estensione al contiguo Borgo Ticino (-20%). L’area beneficiata dal calo si allarga poi sul Vergante, spingendosi sopra Meina verso Pisano (-17%), Colazza (-14%) e Armeno (-41%). Più circoscritti, ma non meno interessanti, risultano essere gli ulteriori grappoli di comuni novaresi che si sono caratterizzati per un calo della frequenza di decessi. Se ne individuano altri tre, tutti composti da realtà comunali di dimensione demografica ridotta. C’è innanzitutto un quartetto, al centro della provincia, formato da Bogogno (-25%), Cavaglietto (-62%), Suno (-3%) e Vaprio d’Agogna (-23%); quindi due terne di comuni, rispettivamente, a Ovest del capoluogo provinciale – con Castellazzo Novarese (-33%), Sillavengo (-14%) e Landiona (-8%) - e a Sud: Granozzo con Monticello (-8%), Nibbiola (-57%) e Terdobbiate (- 10%). Infine la lista dei “virtuosi” si completa con quattro realtà comunali in prossimità del lago d’Orta – Pella (-31%), Bolzano Novarese (-18%), Soriso (-40%) e Boca (-61%) – e con due piccoli comuni a Sud-Ovest della provincia: Casalbeltrame (-30%) e Vinzaglio (-100%).
Viceversa, se si va a vedere le realtà in cui la mortalità ha segnato nel 2020 significativi incrementi, i dati Istat mettono in luce 16 comuni con un aumento dei decessi non inferiore al 50%; secondo una graduatoria che vede al primo posto Biandrate (+133%), Borgolavezzaro e Cressa (+129% in entrambi i casi) e con una geografia che identifica due grappoli di un certo rilievo. Il primo, in posizione centrale sul territorio provinciale, comprende a ovest un nucleo contiguo formato da Cavallirio (+89%), Cureggio (+67%), Fontaneto d’Agogna (+53%), Cressa (+129%) e, con un’estensione di prossimità, Fara Novarese (+60%), mentre verso est spicca una terna formata da Pombia (+70%), Mezzomerico (+60%) e Momo (+68%). Un secondo grappolo è localizzato al confine occidentale di Novara e comprende quattro comuni contigui, Recetto (+80%), Biandrate (+133%), San Nazaro Sesia (64%) e Casalino (+97%), cui si aggiunge una coppia all’estremo sud della provincia formata da Vespolate (+85%) e Borgolavezzaro (+129%). Nel complesso, a fronte di un dato di incremento di mortalità del +22,6%, che per la provincia di Novara è quasi il doppio della corrispondente media regionale (+13,7%) e che la colloca al terzo posto tra le Province piemontesi, sopravanzata da Biella (+27,6%) e Alessandria (+24,3%), va segnalato un comportamento omogeneo nei centri più grandi. La città di Novara presenta un aumento di poco superiore al 25%. E’ il caso di Trecate (+23,1%), Borgomanero (+24,9%) e Oleggio (+28,4%), mentre risultano al di sopra della media Galliate (+43,6%) e Cameri (+36,4%). E ciò evidenzia ancora di più l’anomalia di Arona.


