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carcere novara

NOVARA - 02-07-2020 -- Agenti della polizia penitenziaria

in servizio al carcere di Novara, nel corso di una perquisizione di routine, hanno trovato un micro telefono cellulare perfettamente funzionante, occultato nel filtro di un dispositivo per respirare durante le apnee notturne. L’episodio si è verificato nella prima mattinata lunedì 29 giugno: protagonista un detenuto italiano di 49 anni ristretto nella prima sezione reparto ordinario, del carcere di Novara in carcere per estorsione e spaccio. Lo ha reso noto  Leo Beneduci, Segretario Generale O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) in una nota.


“L’OSAPP da tempo denuncia che la situazione delle carceri sono fuori controllo e che le stesse sono diventate dei veri e propri call center naturalmente “abusivi”. All’Amministrazione Penitenziaria sembrerebbe non interessare né il continuo rinvenimento di telefonini, cosa che avviene un po’ in tutta Italia, né le sempre più frequenti aggressioni di cui sono vittime gli operatori penitenziari, ed in generale tutto ciò che va a ledere l’immagine di uomini e donne che quotidianamente, seppur tra mille difficoltà, svolgono questo duro lavoro - aggiunge Beneduci E’ sempre più difficile operare negli Istituti penitenziari per l’aumento della popolazione detenuta e per l’assenza di concreti interventi dell’Amministrazione penitenziaria Centrale. La Polizia Penitenziaria è sempre più sola e abbandonata a se stessa con una gravissima carenza di organico. Ci auguriamo che gli attuali vertici diano un segnale concreto affinché si ponga fine all’agonia degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria e siano scongiurati episodi simili”.

 

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