
NOVARA - 05-03-2020 -A fine 2019 erano
6.770, rappresentando il 22,9% delle imprese provinciali, operanti in primis nel commercio e nei servizi alla persona, guidate nel 12,6% dei casi da giovani under35 e nell’11,7% da donne straniere: sono questi i tratti salienti della “fotografia” delle imprese femminili in provincia di Novara scattata a fine 2019.
Nel corso dell’intero anno le imprenditrici novaresi hanno dato il via a 543 attività, chiudendone 570 (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato lievemente negativo (-27 unità), traducendosi in un tasso di crescita del -0,4%, più favorevole di quello registrato dall’intero tessuto produttivo provinciale (-0,9%). Le imprese a conduzione femminile esprimono inoltre una maggiore dinamicità sia rispetto al tasso di natalità (8% contro il 6,2% del totale delle imprese) sia a quello di mortalità (8,3% contro il 7,1%).
Sotto il profilo settoriale, le imprese “rosa” novaresi si concentrano prevalentemente nel terziario, collocandosi, in ordine di numerosità, nel comparto del commercio (in cui il 26,1% delle imprese provinciali risulta femminile), in quello delle altre attività di servizi (incluse parrucchiere e lavanderie), che presenta una significativa specializzazione, con un peso delle imprese guidate da donne pari al 61,3% di quelle totali. Seguono l’alloggio e ristorazione, dove in un caso su tre c’è una donna al comando, le manifatture, le attività immobiliari e l’agricoltura.
Per quanto riguarda le dinamiche annuali, a evidenziare variazioni positiva dello stock sono, in particolare, i comparto dell’alloggio e ristorazione (+4%) e quello delle attività immobiliari (+5,5%); stabile il dato delle altre attività di servizi e dell’agricoltura, mentre appaiono in flessione commercio (-1,7%) e attività manifatturiere (-3,2%).


