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NOVARA - 29-02-2020 -- Un progetto

per la valorizzazione della musica per migliorare la qualità di vita dei giovani più fragili, rendendo il tempo della terapia un tempo libero partecipato. E' il progetto "Musica in aiuto", sostenuto da Fondazione Comunità Novarese onlus con un contributo di 20.000 euro, promosso da Cooperativa Sociale Dedalo, prevede la rimozione del muro che separa l’esperienza terapeutica della diversAbilità, dall’esperienza ludica. Attraverso la musica e la danza s’intende ampliare ed estendere il tempo della terapia per renderlo un tempo libero partecipato da famiglia, compagni di classe e comunità educante. Si intende costruire una nuova relazione tra l’equipe di lavoro di “Musica in aiuto” e le famiglie, ripartendo dall’obiettivo di un benessere concepito in senso lato. L’idea è quella di far conoscere un’idea di musicoterapia vicina alle persone, alla quotidianità, puntando al coinvolgimento dei genitori, collaborando con i pediatri. Ogni famiglia verrà seguita da uno staff di professionisti guidato da uno psicologo, formato da musicoterapeuti, danzaterapeuti, esperti di teatro, con il supporto e la supervisione di una pedagogista.


Il percorso standard prevede un format di 25 incontri, personalizzato sulle esigenze dell’utente e include momenti di accoglienza, confronto, rielaborazione degli obiettivi personali e di gruppo, con un sostegno psicologico e genitoriale.  Questo format verrà implementato con un percorso di attività laboratoriali che verranno definite nel calendario come “feste”, “concerti”, “balli”, “giochi”, “merende”, “cene”, “incontri”  intesi come inviti di partecipazione al percorso.

Ad oggi Dedalo è in grado di seguire 40 - 60 utenti: bambini, ragazzi e giovani adulti con diversi tipi di diversabilità e disagio. Il target proviene da associazioni e scuole con cui Dedalo collabora e da famiglie a conoscenza delle attività promosse dalla cooperativa e dall’associazione “Amici della Dedalo”. Dedalo, inoltre, operando in scuole materne e primarie e collaborando con diverse associazioni e comunità viene sempre più spesso a contatto con famiglie di bambine e bambini con disabilità o con difficoltà educative che non possono, per motivi economici e talvolta per resistenze culturali, accedere a un piano di percorso strutturato.

L’equipe del progetto è composta da Cecilia Prina, musicoterapeuta, Michele Volpi Spagnolini, musicoterapeuta, Luana Bigioni danzaterapeuta, Linda Anzaldi pedagogista, Emmanuele Visconti psicologo, Francesca Colli referente e responsabile per l’area “Musica in aiuto”.
La proposta, di stampo dinamico e relazionale, nasce dall’eredità terapeutica, umana e professionale di Elena Annichini, che, scomparsa prematuramente nell’ottobre del 2017, aveva fondato il servizio di Musicoterapia presso la Dedalo.

 

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